Stevie’s Blend
Rough And Ready

2,90

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Descrizione

Il secondo EP in studio della Stevie’s Blend si distacca dal precedente soprattutto per i suoni che rimandano ad un rock blues di matrice decisamente più elettrica. In questo nuovo lavoro la band è alla ricerca dell’essenza sia nella composizione che nella registrazione con le chitarre elettriche di Stefano de Angelis in primo piano e la voce graffiante di Gianna Chillà a condurre la band verso territori dove spadroneggia il blues più sanguigno e ruvido, il tutto sostenuto dalla solida sezione ritmica con Michael Brill al basso e Piero E. Pierantozzi alla batteria. La strumentazione impiegata come pure l’approccio alla registrazione dei brani rispetta la filosofia della semplicità e naturalezza dei suoni, quindi pochissime le sovraincisioni per cercare di rendere l’idea e ricreare l’impatto di una band che suona dal vivo, ma strizzando l’occhio ad un suono più curato e massiccio, per essere al passo con il suono degli album mainstream di matrice Rock Blues.

In “GIRL WITH A GUN” viene trattato un argomento perennemente attuale, quello della disoccupazione, e del disagio – talvolta la disperazione che ne deriva – descrivendo le azioni folli di una ragazza a cui per l’ennesima volta viene rifiutata anche solo la considerazione umana quando si trova a cercare lavoro. Il riff della chitarra, doppiato dalla voce che graffia come un’armonica, arrivano dritti allo stomaco, in pieno stile Chicago Blues, diretto e nudo, un po’ aggressivo ma sincero. Tutti abbiamo immaginato di avere un pulsante magico che possa resettare tutti i problemi, riportarci ad un momento preciso prima di fare la cosa sbagliata, oppure che ci tolga dalle brutte situazioni.

Tutti, nessuno escluso. “PUSH THE BUTTON” è un brano ironico, potente, dove la sezione ritmica si fonde in maniera profonda con la chitarra e la voce per dare vita ad un’atmosfera potente, in cui tutti senza esclusione, si riconosceranno. La sensibilità a volte non è un bene per vivere nella società di oggi e nei suoi meccanismi, nella velocità con cui ti chiede di correre.

“TOO FAST” è il ritratto di una donna, che guarda la vita della gente dall’angolo di una strada, provata dalla vita stessa e dalla fragilità con cui a volte si cade nella miseria e nei vizi. Una donna che lancia un monito importante: la vita è una, e le scelte, come le loro conseguenze, sono per sempre. L’andamento del brano è blues-funk, un funk moderno con uno spoken-rap nel mezzo che ne contamina l’atmosfera e lo fa spaziare in territori non solo Blues.

BAD LUCK è un classico blues, a partire dalla struttura del brano, che tratta della “sfortuna”, un pretesto per guardare da vicino le difficoltà della vita quotidiana, e chiedere ad un Dio assente il perché della sofferenza e dell’abbandono. In pieno stile Chicago-Blues. In questo brano il sound viene caratterizzato dal bottleneck (il collo di bottiglia tagliato largamente usato dai chitarristi del del Delta del Mississippi) e dallo stile Jopliniano dell’interpretazione della voce, sofferenza e ironia legate indissolubilmente.