Descrizione
Anno 1969, in contemporanea agli ultimi preparativi per il primo viaggio dell’uomo sulla luna in tutta segretezza veniva messa a punto una macchinadel tempo ben più avanzata dell’Apollo. Fu così che un manipolo di musicisti che si facevano chiamare “The Dynamic 4” mentre l’umanità intera seguiva le gesta di Armstrong & Co. trovò il modo per viaggiare nel tempo.
Il loro intento era di portare la loro musica in un’altra epoca, nel futuro, nel III° millennio.
Ora nel presente che stiamo vivendo i Dynamic 4 all’insaputa di tutti sono tra noi e la loro musica che prima usciva da un piccolo altoparlante del loro mangiadischi mono, continua a suonare negli impianti Hi-Fi di oggi.
Stefano Micarelli cresce con la malattia della musica, già ad un anno la sua occupazione prevalente era armeggiare con i 45 giri dei Camaleonti e dei Rokes, (ascoltava anche il retro).
Folgorato dal jazz ha fondato diversi progetti dove costringeva i musicisti a suonare i suoi pezzi e le volte che non lo faceva suonava la chitarra con Harvie Swartz, George Garzone, Massimo Manzi, Eddie Henderson, Bennie Maupin. Segretamente e da più di 20 anni coltiva una passione per la programmazione musicale al computer, cosa che sfocia nel sodalizio con il DJ-producer Roby Colella della “Funky juice rec” e nel progetto del gruppo Barrio Jazz Gang conosciuti nelle club-charts europee e non.
Militante in numerose orchestre Jazz oriented l’altosassofonista Daniele Tittarelli è stato premiato come miglior solista al concorso “Tremplin jazz 2000” di Avignone (Francia). La sua duttilità lo porta ad affiancare alla sua attività jazzistica frequenti incursioni in territori limitrofi come con il gruppo tecno-pop I.H.C.
E’ noto il suo attaccamento al suo quartiere ‘Garbatella’ (Roma-Italia-Europa-Mondo) a cui dedica dischi e concerti, quasi un paese-microcosmo nella città di cui sogna un giorno di diventare sindaco.
Pietro Lussu è il nobile del gruppo, il suo portamento elegante incute da subito un certo timore reverenziale che però crolla quando il nostro si siede all’organo dove si trasforma in un canguro funambolico. Già al fianco di Nicola Conte in alcune sue performance, collabora attualmente come pianista con Rosario Giuliani con il quale ha già fatto numerose tournée europee e ben tre CD.
A lui si deve anche il sostegno ritmico-bassistico della band e il “lounge-touch” dell’organo elettrofonico.
Nelle cantine di Via Veneto e nei concerti pomeridiani delle sale da thè si forma Armando Sciommeri. Il suo groove non è mai scontato né sfacciato, possiede un suo ‘suono’ che ritrova su qualsiasi batteria lui suoni, anche se preferisce costruirsi da sé rullanti e toms con legni da lui selezionati e lavorati.
Le sue collaborazioni spaziano nell’ambito jazz nazionale e internazionale: Eddie Henderson, Scott Reeves, Alfredo Ponissi, Robert Stillman, George Garzone, Tony Scott, Antonello Salis. Per un periodo della sua vita ha vissuto in Germania dove ha partecipato a progetti che saltuariamente lo vedono riaffacciarsi a Monaco.